IMMISSIONI RUMOROSE ECCEDENTI IL LIMITE DELLA NORMALE TOLLERABILITÀ

Qual è la modalità di calcolo per il superamento delle immissioni rumorose?

Corte di Cassazione, seconda sezione civile, sentenza n. 28201 del 2018

Nel caso di specie, sia il Giudice di Pace che il Tribunale avevano accolto le doglianze attoree, ordinando la cessazione delle immissioni rumorose eccedenti la normale tollerabilità provenienti dall’immobile del convenuto e causate dallo spostamento del vano cucina nell’ambiente sovrastante la camera da letto dell’attore.

Secondo il Tribunale, lo spostamento dei servizi e la nuova destinazione del vano sovrastante la camera da letto dell’attore aveva determinato il superamento del limite di tre decibel rispetto alla rumorosità di fondo.

La Corte di Cassazione ritiene fondato il ricorso presentato dall’originario convenuto, evidenziando che il Giudice di Pace aveva stabilito, sulla scorta dei rilievi fonometrici eseguiti dalla c.t.u., che i rumori eccedevano la normale tollerabilità ex art. 844 e alle previsioni del DPCM 1997, e per tale motivo aveva ordinario di contenere entro i limiti di 60 db in orario diurno e di 50 db in orario notturno.

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Il ricorrente aveva lamentato che il livello del rumore di fondo era stato rilevato in condizioni di assoluto silenzio e solamente all’interno degli ambienti sottostanti al vano cucina.

In base ad una nuova c.t.u. era emerso che i rumori non superavano la soglia di tollerabilità se non in caso di utilizzo della scopa elettrica, negando tuttavia che le immissioni fossero effetto delle trasformazioni eseguite nel vano destinato a cucina.

Nonostante quanto appena detto, il giudice d’appello aveva ritenuto confermato il superamento di 3 decibel la soglia rispetto al rumore di fondo.

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Secondo gli Ermellini, la pronuncia era viziata in quanto

“il limite di tollerabilità delle immissioni rumorose non è mai assoluto, ma relativo alla situazione ambientale, variabile dà luogo a luogo, secondo le caratteristiche della zona e le abitudini degli abitanti, e non può prescindere dalla rumorosità di fondo, ossia dalla fascia rumorosa costante della zona, sulla quale vengono ad innestarsi i rumori denunciati come immissioni abnormi, per cui la valutazione diretta a stabilire se i rumori restino compresi o meno nei limiti della norma, deve essere riferita alla situazione locale, appropriatamente e globalmente considerata”.

Detto ciò si evince che si deve considerare il complesso di suoni, di origine varia spesso non identificabile, continui e caratteristici della zona sui quali si innestano di volta in volta i rumori più intensi.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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