Società: tutela dei soci e dei ceditori

La tutela dei soci e dei creditori delle società

Dopo la riforma del 2003 sono stati compiuti numerosi passi aventi per tutelare sia gli azionisti esterni sia i creditori delle società controllate, contro ipotetici abusi della controllante, per indure le prime al compimento di alcuni atti vantaggiosi per il gruppo ma pregiudizievoli per il proprio patrimonio sociale.

Le società riunite in gruppo non formano un nuovo soggetto di diritto, o un nuovo centro di imputazione di rapporti giuridici che si sovrappone alle singole società.

La formale indipendenza esclude che la società capogruppo sia responsabile per le obbligazioni assunte dalle società controllate, in attuazione della politica di gruppo. Ciò però comporta che la capogruppo non può legittimamente imporre alle società controllate il compimento di atti che contrastino con gli interessi delle medesime, separatamente considerate.

L’articolo 2497-ter del codice civile stabilisce che:

“le decisioni delle società soggette ad attività di direzione e coordinamento, quando da questa influenzate, debbono essere analiticamente motivate e recare puntuale indicazione delle ragioni e degli interessi la cui valutazione ha inciso sulla decisione.

Di esse viene dato adeguato conto nella relazione di cui all’articolo 2428”.

La società capogruppo ha l’obbligo di indennizzare gli azionisti e i creditori delle società da essa controllate, per i danni arrecati agli stessi, per il fatto che la propria società si è attenuta alle direttive del gruppo, lesive del proprio patrimonio.

In tal senso il primo comma dell’articolo 2497 del codice civile dispone che:

“ le società o gli enti che, esercitando attività di direzione e coordinamento di società, agiscono nell’interesse imprenditoriale proprio o altrui in violazione dei principi di corretta gestione societaria e imprenditoriale delle società medesime, sono direttamente responsabili nei confronti dei soci di queste per il pregiudizio arrecato alla reddittività ed al valore della partecipazione sociale, nonché nei confronti dei creditori sociali per la lesione cagionata all’integrità del patrimonio della società”.

Dott.ssa Benedetta Cacace