E’ REATO AUGURARE LA MORTE A QUALCUNO?

Quali sono le conseguenze per chi augura la morte a qualcun altro?

Sarà anche scorretto augurare la morte a qualcuno, ma ciò non è infrequente, cosa si rischia in tal caso?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 51618/17 del 13 novembre 2017 ha avuto modo di decidere sull’auspicio, dichiarato da un condomino apertamente, che l’amministratore del palazzo contraesse una brutta malattia e che ne morisse.

Se è vero che la morte non è un offesa, in quanto prima o dopo vi dobbiamo passare tutti, per i più superstiziosi è un avvertimento nel caso dovesse avvenire anzitempo.

Il quesito posto alla Suprema Corte è se augurare di morire ad una persona integra il reato di minaccia.

Anche nel caso in cui chi invochi la morte dovesse essere un esperto nelle arti esoteriche, la morte non è una minaccia. Al fine di configurare un male ingiusto, ma indeterminato e generico e la predizione di una malattia incurabile, è circostanza che esula dalla volontà e dalla capacità di influenza dell’autore della minaccia, per cui si tratta di un comportamento che non è di per sé sufficiente a incutere timore o a condizionare la sfera della libertà morale della vittima.

Ben più ricorrente invece è la frase, te la faccio pagare.

Anche tale espressione, risulta priva di una effettiva portata minatoria stante l’assoluta genericità ed indeterminatezza della stessa.

La minaccia è solamente quella di un danno ingiusto. Non si può parlare di minaccia quando si anticipa l’avviso di un’azione legale.  Infatti dire se non ti comporti come dico io ti faccio causa, o mi rivolgo ad un giudice, non è reato.

È ciò in quanto si paventa il ricorso a strumento che la legge stessa mette a disposizione del cittadino per l’esercizio dei propri diritti.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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