REGISTRARE LE TELEFONATE DI NASCOSTO

In quali casi registrare una telefonata è lecito e piò essere considerata fonte di prova?

La Cassazione Civile, sez. VI-3, con l’ordinanza n. 5259 del 1/03/2017 ha chiarito che è consentito procedere in maniera autonoma alla registrazione di una telefonata senza alcun bisogno dell’autorizzazione da parte della polizia o del giudice

Con la sentenza in commento gli Ermellini sono intervenuti per apportare alcuni chiarimenti in merito alla controversa questione delle registrazioni telefoniche.

La domanda che ci si pone è se registrare una telefonata sia in primis lecito e se possa anche costituire fonte di prova.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5259 del primo marzo 2017, in conformità al costante orientamento giurisprudenziale, ha chiarito che

“la registrazione su nastro magnetico di una conversazione telefonica può costituire fonte di prova, a norma dell’art. 2712 c.c., se colui contro il quale la registrazione è prodotta non contesti che la conversazione sia realmente avvenuta e che abbia avuto il tenore risultante dal nastro, sempre che non si tratti di conversazione svoltasi tra soggetti estranei alla lite”.

L’articolo 2712 del codice civile disciplina le riproduzioni meccaniche e nello specifico stabilisce che:

“Le riproduzioni fotografiche, informatiche o cinematografiche, le registrazioni fonografiche e, in genere, ogni altra rappresentazione meccanica di fatti e di cose formano piena prova dei fatti e delle cose rappresentate, se colui contro il quale sono prodotte non ne disconosce la conformità ai fatti o alle cose medesime”.

Inoltre, consolidata giurisprudenza ha chiarito che, affinché il giudice adito sia in grado di dedurre argomenti di prova da una registrazione su di un nastro magnetico è necessario che almeno una delle parti, tra le quali la conversazione si è svolta, sia parte in causa.

Detto ciò si evince che chiunque registri una telefonata all’insaputa dell’interlocutore compie un atto lecito, tuttavia deve rispettare le condizioni pocanzi esposte.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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