PATENTE DETERIORATA: QUALI CONSEGUENZE?

La Circolare n.98 del Ministero dell’Interno, Prot. M/2413-15 Roma, 4 ottobre 1999 prevede il ritiro della patente se illeggibile o deteriorata

La patente è un documento che facilmente è soggetto ad usura, per il solo fatto di portarla per tanto tempo nel portafogli può diventare illeggibile o sbiadirsi. Ciò succede ancora oggi, nonostante sia una tessera di plastica e non più di carta come quelle utilizzate in passato.

Proprio a causa della sua importanza, non solamente per la circolazione, ma anche per l’identificazione del titolare, il Governo ne dispone il ritiro nel caso in cui essa sia divenuta inservibile.

Il Ministero dell’Interno, con la Circolare n.98, Prot. M/2413-15 Roma, 4 ottobre 1999, ha riconosciuto la legittimità a che gli organi di polizia possano ritirare le patenti illeggibili, in quanto deteriorate, ogni volta che il documento non sia più in grado di assolvere alla funzione di certificazione della titolarità dell’autorizzazione.

Tale orientamento è stato adottato anche dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione e dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, secondo cui la patente usurata non è più in grado di assolvere non solamente alla funzione di certificazione della titolarità dell’abilitazione, ma nemmeno alla funzione di identificazione personale del conducente.

Le autorità che ritirano la patente deteriorata devono trasmetterlo immediatamente alla Motorizzazione civile, che successivamente provvederà ad aprire il procedimento utile al rilascio del duplicato della patente.

La polizia o i carabinieri non hanno il dovere di ritirare la patente, ma hanno solamente la facoltà, pertanto, la scelta sarà rimessa di volta in volta alla sensibilità dell’agente accertatore e alla sua valutazione circa l’effettivo stato di deterioramento del documento.

Potrà quindi succedere che per un agente la patente non sia così deteriorata da dover essere ritirata, mentre per un altro si dovrà procedere alla sua sostituzione.

La circolare è solamente un atto interno della pubblica amministrazione, che vincola i destinatari solo da un punto di vista disciplinare senza imporre alcun dovere.

Dott.ssa Benedetta Cacace

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