INSOLVENZA FRAUDOLENTA E MANCATO PAGAMENTO DEL PEDAGGIO AUTOSTRADALE

È insolvenza fraudolenta dissimulare di non aver contanti per non pagare il pedaggio autostradale?

Corte di Cassazione, seconda sezione penale, sentenza n. 38467 del 2018

La Corte di Cassazione, seconda sezione penale, con la sentenza n. 38467 del 2018 affronta il caso di un uomo che ripetute volte aveva imboccato l’autostrada, ritirando l’apposito biglietto al casello ma al momento di pagare l’uscita aveva dissimulato il suo stato di insolvenza per mancanza di liquidità.

Prima di addentrarci e vedere in che maniera i giudici della Corte di Cassazione hanno risolto il caso in questione dobbiamo soffermarci sul disposto dell’art. 641 del codice penale, che sanziona l’insolvenza fraudolenta.

L’art. 641 c.p. dispone che:

“Chiunque, dissimulando il proprio stato di insolvenza, contrae un’obbligazione col proposito di non adempierla è punito, a querela della persona offesa, qualora l’obbligazione non sia adempiuta, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a 516 euro.

L’adempimento dell’obbligazione avvenuto prima della condanna estingue il reato”.

Gli Ermellini, con la sentenza in commento si sono allineati al costante orientamento giurisprudenziale secondo cui, il silenzio serbato al momento dell’ingresso in autostrada è idoneo alla dissimulazione dello stato di insolvenza, rinvenibile nel comportamento di chi prende in consegna il biglietto aderendo così all’offerta contrattuale proveniente dal gestore del servizio.

Inoltre si deve precisare che:

“La prova della preordinazione dell’inadempimento può essere desunta anche da argomenti induttivi seri ed univoci, ricavabili dal contesto dell’azione, nell’ambito del quale anche il silenzio può acquisire rilievo come forma di preordinata dissimulazione dello stato di insolvenza, quando fin dal momento della stipula del contratto sia già maturata, nel soggetto, l’intento di non far fronte agli obblighi conseguenti”.

Detto ciò dobbiamo concludere che il ricorso presentato dall’uomo in Cassazione è inammissibile per i motivi sopra elencati.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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