TARI GONFIATA: COME RICHIEDERE IL RIMBORSO

Come chiedere il rimborso della Tari

In questi giorni si è sentito molto parlare della vicenda Tari, originata dal fatto che in alcuni Comuni d’Italia, per ogni pertinenza, come le cantine ed i box auto, è stata conteggiata la quota variabile del tributo, con l’effetto di gonfiare l’importo effettivamente dovuto.

La Tari è destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ed è dovuta da chiunque sia in possesso o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti, e che la formula del calcolo corretta prevede che la quota variabile si applichi una sola volta per ogni abitazione, incuse le pertinenze.

Breve check list al fine di presentare la domanda di rimborso:

  • Verificare il diritto al rimborso: al fine di controllare se il comune abbia o meno applicato indebitamente la Tari, è opportuno esaminare l’avviso di pagamento ricevuto dall’ente, che riporta le voci di calcolo del tributo per ogni unità immobiliare che risulti autonomamente accatastata. Si ha diritto al rimborso solamente nel caso in cui la quota variabile risulti calcolata per ogni unità.
  • Termine: al fine dell’istanza, è necessario considerare che il termine di decadenza è di 5 anni e decorre dal pagamento
  • Forma: l’istanza non richiede alcuna forma prestabilita, ma deve essere presentata in forma libera, ed anche in una domanda unica per tutte le annualità, basta che vengano specificati i dati necessari a far comprendere gli importi già corrisposti, quelli di cui si richiede il rimborso e la motivazione.
  • Soggetto destinatario: si deve esaminare l’avviso di pagamento e controllare se la tassa rifiuti è gestita e riscossa da una società privata o direttamente dal Comune
  • Riscontro dell’ente: dopo la presentazione della domanda, se l’ente non riscontra nel termine di 90 giorni, si forma il silenzio rifiuto e pertanto il contribuente è legittimato a ricorrere in Commissione tributaria provinciale, e ciò fin quando il diritto al rimborso non risulta prescritto. Se invece, viene notificato un atto di diniego, il ricorso in Commissione deve essere presentato, a pena di decadenza, entro 60 giorni dalla notifica.
  • Onere della prova: l’onere della prova è in capo al contribuente

Dott.ssa Benedetta Cacace


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