No al velo islamico nei luoghi pubblici!

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo dice “NO” al velo islamico nei luoghi pubblici per motivi di sicurezza pubblica

No al velo islamico nei luoghi pubblici, è quanto stabilito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, confermando quanto previsto dal Belgio in due casi distinti. Tale divieto non lede la libertà degli uomini, si deve proteggere in primo luogo la sicurezza, a discapito delle tradizioni ed in tal senso si è espressa la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, statuendo che non lede la libertà degli uomini il divieto per le donne di indossare il velo islamico nei luoghi pubblici. Non molto tempo fa la Corte di Giustizia dell’Ue aveva sancito la possibilità, per il datore di lavoro, di vietare l’uso del burqa alle dipendenti assunte in azienda; ora, alla stessa maniera, viene riconosciuta la possibilità allo Stato di vietare il velo islamico nei luoghi pubblici. Questa decisione trova il proprio fondamento nella sicurezza pubblica, obbiettivo primario dello Stato, e non si fonda su discriminazioni religiose e culturali; inoltre serve a garantire la convivenza all’interno della società e ad assicurare il rispetto di uguaglianza tra uomo e donna.

La decisione presa dalla Corte di Strasburgo è senza ombra di dubbio influenzata dai recenti sviluppi che ha subito il terrorismo internazionale, e anche se il divieto del burqa o di qualunque altro velo sul viso sia idoneo a limitare il pluralismo, dall’altro lato è doveroso garantire, in una società multietnica, le relazioni tra gli individui e la convivenza. Il divieto di indossare simboli religiosi che coprano il volto in luoghi pubblici è, a detta della Corte di Strasburgo, una questione di rispetto della collettività, che viene prima del simbolo stesso e della religione che rappresenta.

Dott.ssa Benedetta Cacace