IL NAZISMO ED IL DIRITTO DEGLI ANIMALI

Germania e diritti degli animali

Il diritto degli animali durante il nazismo

Il cancelliere Adolf Hitler, il 24 novembre 1933 firmò la “Legge sulla protezione degli animali”, Tierschutgesetz. Il testo ufficiale fu pubblicato nel Reichgesetzblatt, la Gazzetta ufficiale del Reich, n. 132 del 25/11/1933, alle pagine 987-989.

La legge in questione, era suddivisa in cinque sezioni:

  1. Crudeltà contro gli animali
  2. Misure per la protezione degli animali
  3. Esperimenti sugli animali vivi
  4. Provvedimenti per le pene
  5. Conclusione

Varie iniziative locali, specialemente in Prussia ed in Baviera, precedettero la legge in questione. Ad esempio, Hermann Goring in Prussia, nell’agosto del 1933 aveva abolito la vivisezione.

Successivamente, il 3 luglio del 1934, venne emessa la “Legge per la limitazione della caccia“, Das Reichsjagdgesetz. Con tale legge viene vietato cacciare a cavallo e caccaire servendosi di una muta di cani. Questo divieto tuttavia creò numerosi tumulti tra l’aristocrazia, che per diversi secoli aveva cacciato a cavallo, volpi, cinghiali, lepri, cervi e caprioli.

Inoltre, la legge sulla limitazione della caccia, stabili che per cacciare era necessario essere provvisti di una licenza speciale, che veniva concessa dopo cento ore di lezioni ed un esame scritto della durata di tre ore.

Di seguito riportiamo le parti principali della legge sulla protezione degli animali del 1933:

Sezione I

Crudeltà contro gli animali

è proibito tormentare o maltrattare rudemente un animale senza necessità.

Si tormenta un animale quando gli si causano ripetutamente o continuamente sensibili sofferenze o doloro.

Il tormento non è necessario quando non serve ad un proposito razionale giurstificabile.

Si maltratta un animale quando gli si causa sensibile dolore; il maltrattamento è rude quando è conncesso con un insensibile stato della mente.

Sezione II

Misure per la protezione degli animali

è proibito:

  1. Trascurare un animale di cui si è proprietari, trattarlo o dargli una sistemazione che gli provochi sensibile dolore o sensibile danno;
  2. Utilizzare non necessariamente un animale per ciò che chiaramente eccede le sue capacità o gli provoca sensibile dolore, o che, a causa delle sue condizioni, non è in grado di fare;
  3. Utilizzare un animale per mostre, film, spettacoli, o altri eventi pubblici […]
  4. Utilizzare un animale debole, ammalato, sovraffaticato o vecchio […]
  5. Abbandonare un animale domestico per liberarsi di lui […]
  6. Sviluppare o provare il potere dei cani sui gatti, sulle volpi e sugli altri animali
  7. Tagliare le orecchie o la coda di un cane più vecchio di due settimane, questo è permesso se è fatto con anestesia
  8. Tagliare la coda di un cavallo […]
  9. Eseguire una operazione dolorosa su un animale in modo non professionale o senza anestesia […]
  10. Uccidere un animale in un allevamente di pellicce a meno che non si usi l’anestesia ed in ogni caso senza dolore
  11. Alimentare forzatamente il pollame
  12. Strappare o tagliare le cosce delle rane vive

[…]

Sezione III

Esperimenti sugli animali vivi

è proibito operare o trattare animali vivi in modo che possa essere provocato sensibile dolore o danno a scopo sperimentale […]

Il Ministero dell’Interno può, su proposta del responsabile governativo o elle locali autorità, conferire permessi ai laboratori e istituti scientifici di condurre esperimenti su animali vivi, quando il direttore dell’esperimento ha sufficiente conoscenza professionale e affidabilità […].

Sezione IV

Provvedimenti per le pene

Chiunque non necessariamente tormenti o maltratti rudemente un animale sarà punito con la prigione fino a due anni, con una ammenda o con entrambe le pene.

Chiunque, a parte il caso precedente, conduca un esperimento su animali vivi senza il richiesto permesso, sarà punito con la prigione fino a sei mesi, con un’ammenda o con entrambe le pene.

[…]

Sezione V

Conclusione

L’anestesia, come è intesa in questa legge, significa tutte le procedure che portano ad assenza generalizzata di dolore o eliminano un dolore localizzato.

[…]

Dott.ssa Benedetta Cacace


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