SE CADO A CAUSA DI UN GRATA, SARA’ IL COMUNE O IL CONDOMINIO A RISARCIRMI IL DANNO?
Danni da caduta su una grata di aereazione innestata in un marciapiede a copertura di un cavedio condominiale. Comune e condominio sono responsabili
Se si cade per una bica, una mattonella o una pietra in strada, la colpa è del passante se questi era distratto e l’insidia visibile; è invece del proprietario della strada nel caso in cui l’ostacolo era nascosto e, anche con la più accorta diligenza, non poteva essere visto.
Chi risarcisce se si cade a causa di una grata? La questione è stata affrontata dalla Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2328/2018, che ha esaminato un caso particolare, visto che la grata di areazione era posta a copertura di un cortile condominiale.
Il principio cardine lo troviamo nel codice civile, all’art. 2051: chiunque sia il proprietario di una cosa o né sia il custode è responsabile per il danno causato dalla cosa, salvo che dimostri che il danno sia avvenuto per caso fortuito.
Il punto focale è che nessuno può essere obbligato a risarcire i danni causati dalla distrazione. L’imprudenza o la sventatezza sono casi fortuiti che il proprietario o il custode della strada non possono prevedere e non devono nemmeno risarcire.
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Secondo la Cassazione, una grata può diventare un insidia o un trabocchetto solamente se parzialmente divelta, irregolare o sporgente.
Per ottenere il risarcimento del danno, la giurisprudenza richiede una prova davvero difficile. Non è sufficiente il fatto di essersi fatto male ed il fatto della caduta ma è necessario anche un nesso di causalità.
Veniamo al caso in oggetto, si trattava di una grata posta su un marciapiede a copertura del cavedio condominiale. Il cortile è del condominio, quindi è questo che deve pagare, così è quanto deciso dal Comune. La grata però è stata posta dal Comune e quindi è quest’ultimo che deve risarcire il danno, ha ribadito il condominio.
La Corte di Cassazione ha disposto che sono responsabili tutti e due in solido.
