ALLARME SCABBIA TRA I BANCHI DI SCUOLA

Il parassita tanto odiato torna a far paura

Obbligo di denuncia da parte dei medici.

Un giorno come un altro ti squilla il telefono ed è la scuola di tuo figlio, che ti comunica che tra gli alunni è stato scoperto un caso di scabbia.

Dentro di te pensi, ma la scabbia non era scompara?

No, purtroppo nel 2012 in Lombardia sono stati segnalati quasi mille casi.

Il periodo di maggior diffusione è tra l’autunno e l’inverno, quando i ragazzi tornano a scuola ed indossano abiti più pesanti.

Per prima cosa non ci si deve far prendere dal panico, infatti sia la scuola che l’Asl adottano tutta una serie di procedure molto rigide per isolare i singoli casi e prevenire il diffondersi del contagio.

Ad ogni modo, se anche fosse troppo tardi e l’indesiderata bestiolina si fosse infilate nelle vostre abitazioni, basta rivolgersi al medico che con qualche medicina risolverà la faccenda.

Il piccolo nemico da sconfiggere si chiama Sarcoptes scabiei, ed è un piccolissimo acaro che oramai da più di quattro milioni di anni si è adattato a vivere all’interno della nostra pelle.

Carlo Gelmetti, responsabile dell’Unità di dermatologia pediatrica del Policlinico di Milano spiega che:

“La femmina del parassita scava dei cunicoli nella pelle dell’uomo per deporre le uova che si schiudono in due o tre giorni dando origine alle larve. Tutti gli stadi successivi allo sviluppo fino al parassita maturo avvengono poi sulla superficie della pelle e ciò spiega l’estrema contagiosità della malattia”.

Gelmetti prosegue ricordando che:

“I sintomi si manifestano solo dopo un paio di settimane, quando compare un intenso prurito, specialmente notturno, accompagnato da papule eritematose che possono diffondersi in ogni regione del corpo: il volto in genere è indenne negli adulti, mentre può essere colpito insieme al cuoio capelluto nei neonati. Bisogna prestare molta attenzione, perché spesso questi segni vengono scambiati per altre malattie come l’eczema, e se le lesioni cutanee non vengono curate rischiano di infettarsi”.

Come avviene il contagio?

 La malattia si contrae generalmente a seguito del contatto diretto e prolungato, pelle contro pelle, ma l’acaro della scabbia si annida anche tra le lenzuola, i cuscini ed i vestiti. Perciò i luoghi in cui è più facile che avvenga il contagio sono quelli affollati, come gli asili, le residenze per anziani, le scuole ecc.

Come ci si cura?

Per debellare l’acaro della scabbia basta ricorrere a delle pomate topiche. Il trattamento consiste in un primo ciclo della durata di due giorni per uccidere i parassiti adulti, ed un secondo ciclo che deve essere ripetuto a distanza di una settimana, per uccidere le larve.

Malattie infettive di classe IV modalità di notifica:

 Il D.M. 15/12/1990sistema informativo delle malattie infettive e diffuse” ribadisce:

  • l’obbligo della denuncia da parte del medico all’autorità sanitaria competente, di tutti i casi di malattia infettiva e diffusa o sospetta di esserlo, pericolosa per la salute pubblica, non solo quando sia giunto a formulare la diagnosi, ma anche quando ne sia venuto a conoscenza nell’esercizio della sua professione (Articoli 235-254 T.U.LL.SS. e D.M. 15/12/1990).

“Malattie per le quali alla segnalazione del singolo caso da parte del medico deve seguire la segnalazione dell’Azienda Sanitaria Locale solo quando si verificano focolai epidemici”

  1. Dermatofilatosi
  2. infezioni
  3. pediculosi
  4. scabbia

Il medico che pone la diagnosi deve inoltrare la segnalazione del caso entro 24 ore dall’osservazione, entro 12 ore per le malattie di origine alimentare.

Deve inviare il modulo apposito all’Area igiene ospedaliera direzione medica, la quale lo inoltra all’Azienda USL Servizio igiene e Sanità pubblica.

Nel caso in cui il medico ometta di formalizzare la denuncia, e quindi violi una sua precisa responsabilità, lo stesso è passibile di ammenda e anche di arresto fino a 6 mesi nei casi in cui si ravvisi il reato di contagio.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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