SULLE CLAUSOLE ANATOCISTICHE: È POSSIBILE RICHIEDERE ACCERTAMENTI PRIMA DELLA CHIUSURA DEL CONTO

Il correntista può chiedere all’istituto di credito, prima della chiusura del conto corrente, di effettuare accertamenti in merito all’esistenza di clausole anatocistiche?

Corte di Cassazione, terza sezione civile, sentenza n. 21646 del 2018

La Corte di Cassazione, con la sentenza in oggetto ha chiarito che il correntista ha la facoltà, prima della chiusura del conto corrente, di domandare all’istituto di credito la verifica sulla sussistenza di eventuali clausole anatocistiche.

Nel caso di specie, l’attore aveva citato in giudizio l’istituto di credito presso il quale possedeva un conto corrente, al fine di verificare la nullità di clausole anatocistiche inserite nei contratti di conto corrente intercorsi tra le parti.

Il Tribunale di primo grado aveva accolto la domanda attorea, condannando la Banca alla restituzione di quanto richiesto, successivamente, la Corte d’Appello aveva riformato la sentenza di primo grado, rigettando le domande proposte dalla correntista, in quanto la domanda di ripetizione dell’indebito presupponeva un precedente pagamento e che alla data dell’introduzione del giudizio il rapporto di conto corrente era ancora in essere, presentando anche una esposizione debitoria.

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Gli Ermellini non condividono la conclusione della Corte d’Appello e hanno stabilito che il correntista:

“In una situazione quale quella in esame contrassegnata dall’assenza di rimesse solutorie da lui eseguite ha comunque un interesse di sicura consistenza a che si accerti, prima della chiusura del conto, la nullità o validità delle clausole anatocistiche, l’esistenza o meno di addebiti illegittimi operati in proprio danno e, da ultimo, l’entità del saldo ricalcolato, depurato delle appostazioni che non potevano aver luogo”.

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Come osservato anche dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione:

“il correntista, sin dal momento dell’annotazione in conto di una posta, avvedutosi dell’illegittimità dell’addebito in conto, ben può agire in giudizio per far dichiarare la nullità del titolo su cui quell’addebito si basa e, di conseguenza, per ottenere una rettifica in suo favore delle risultanze del conto stesso: e potrà farlo, se al conto accede un’apertura di credito bancario, proprio allo scopo di recuperare una maggiore disponibilità di credito entro i limiti del fido concessogli”.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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