NO ALL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO PER LA GIOVANE MOGLIE DEL PENSIONATO

Gli Ermellini confermano la sentenza di merito che ha escluso il mantenimento per l’ex moglie di giovane età.

La giovane moglie di un pensionato, in seguito a separazione può chiedere ed ottenere l’assegno di mantenimento?

Nel caso di specie, un anziano signore si era sposato da poco più di due anni quando la giovane moglie aveva chiesto la separazione.

Il Tribunale di primo grado aveva posto a carico dell’uomo un assegno di mantenimento in favore della donna di 350 euro, eliminato successivamente dalla Corte d’Appello, in quanto dall’esame dei fatti era emerso che l’uomo percepiva 750 euro di pensione, viveva in una casa in affitto ed era proprietario di un locale sfitto, mentre la giovane donna gestiva una lavanderia ed era proprietaria di una villa.

Gli Ermellini, intervenuti sulla questione hanno dichiarato il ricorso inammissibile.

Recentemente, la Corte di Cassazione, con diverse sentenze ha cambiato orientamento in tema di “assegno di mantenimento”, e di conseguenza anche i giudici di primo e si secondo grado hanno dovuto mutare orientamento.

Ad esempio, il Tribunale di Trieste, con la sentenza n. 509 del 2018 ha chiarito che la moglie, assunta con un contratto di lavoro part-time, in seguito alla separazione deve prima di tutto chiedere al proprio datore di lavoro il passaggio ad un contratto di lavoro full-time prima di chiedere l’aumento dell’assegno di mantenimento.

Sempre il Tribunale di Trieste, con la sentenza n. 421/2018 ha statuito che se la moglie è giovane l’assegno di mantenimento deve essere ridotto.

Quindi, nel caso in cui l’ex moglie sia giovane, abbia un lavoro e sia in grado di mantenersi non ha diritto a percepire l’assegno di mantenimento, così nel caso in cui sia disoccupata per sua scelta.

Dott.ssa Benedetta Cacace


VUOI RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER