FIGLI: DIRITTO DI VISITA ED ELUSIONE DEL PROVVEDIMENTO DEL GIUDICE

In materia di affidamento dei figli, cosa comporta eludere il provvedimento del giudice?

Nel caso in cui il provvedimento del giudice che regola il diritto di visita sia eccessivamente generico, la condotta dell’imputato deve essere valutata considerando gli eventuali abusi dell’ex

Con riferimento all’affidamento condiviso dei figli e il diritto di visita, è particolarmente importante specificare quando si debba parlare di elusione del provvedimento del giudice penalmente rilevante.

A ciò ha di recente provveduto la Corte di Cassazione, con la sent. n. 1748 del 2018.

I giudici hanno sottolineato che eludere

“significa frustrare, rendere vane le legittime pretese altrui”

e che, in tal senso, assumono rilevanza anche il semplice rifiuto e la mera omissione del genitore affidatario, che incidono in maniera negativa sul rapporto del figlio con l’altro genitore.

La crescita equilibrata del minore è condizionata fortemente dalla presenza sia della madre che del padre, mentre troncare on intralciare i legami tra il figlio ed il genitore non collocatario può avere “effetti deleteri sulla formazione della personalità” del minore.

Confermato che il mero rifiuto assume rilievo per la configurazione del reato ex art. 388, secondo comma del codice penale, nella valutazione concreta delle condotte poste in essere dal genitore imputato bisogna valutare se effettivamente questo rifiuto vi sia stato.

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A tal proposito si deve considerare che il rifiuto

“denota una espressa manifestazione, che può assumere una qualsiasi forma, di non compiere ciò che è esplicitamente o implicitamente richiesto”.

Nel caso in esame, la questione era molto complicata in quanto il giudice della separazione aveva emesso un provvedimento con il quale aveva riconosciuto al padre il diritto di fare visita alla figlia presso l’abitazione materna quando voleva, costringendo di fatto la madre a rimanere a disposizione dell’ex marito e così esacerbando i rapporti tra i due.

È un provvedimento caratterizzato da una dannosa genericità, che aveva determinato un abuso da parte del padre.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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