ANIMALI IN GABBIA

Detenzione di animali in gabbie troppo piccole

Sentenza Corte di Cassazione n° 16042/2018

La Corte d’Appello di Bologna, con la sentenza del 22 giugno 2017 aveva confermato integralmente la pronuncia del Tribunale di Bologna che aveva condannato l’imputato ad una pena di 6 mesi di reclusione, ritenendolo responsabile del reato ex art. 544-ter c.p.

“Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.

La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che producono un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.

V. anche

L’uomo era stato condannato per aver costretto 11 cani di differenti razze, all’interno di una gabbia di dimensioni troppo piccole, mantenendoli in condizioni igienico-sanitarie gravemente deficitarie, a causa delle quali alcuni di essi avevano contratto infezioni e riportato lesioni.

Contro tale decisione l’imputato aveva proposto ricorso in Cassazione articolando un solo motivo con il quale lamentava, in riferimento al vizio di violazione di legge, la carenza della motivazione resa in ordine alla configurabilità della propria responsabilità penale non vedendo ivi esplicato l’iter logico seguito dai giudici d’appello se non in modo apparente.

V. anche

Le doglianze difensive che si limitano ad una generica confutazione della motivazione, senza individuare in essa fratture o carenze argomentative, non possono trovare ingrasso innanzi alla Cassazione.

La motivazione è qualificabile come apparente e pertanto, inesistente dato che è del tutto avulsa dalle risultanze processuali.

Gli Ermellini dichiarano inammissibile il ricorso e condannano il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di 2.000 euro in favore della Cassa selle Ammende.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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