ACCERTAMENTO FISCALE BASATO SU INDAGINI BANCARIE DEI CONTI CORRENTI DEI CONGIUNTI

E’ legittimo l’accertamento basato su indagini bancarie dei conti correnti dei congiunti? 

Corte di Cassazione, sesta sezione civile, sentenza n. 22089 del 2018

Nel caso di specie, l’Agenzia delle Entrate aveva provveduto a notificare al contribuente un avviso di accertamento basato sia sulle prove documentali extracontabili che sui movimenti bancari del suo conto corrente e dei suoi genitori sul quale aveva apposita delega ad operare.

Secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale:

“In tema di accertamento delle imposte sui redditi, al fine di superare la presunzione posta a carico del contribuente dall’art. 32 del D.P.R. n. 600 del 1973, in virtù del quale i prelevamenti ed i versamenti operati su conto corrente bancario vanno imputati a ricavi conseguiti nell’esercizio dell’attività di impresa), non è sufficiente una prova generica circa ipotetiche distinte causale dell’affluire di somme sul proprio conto corrente, ma è necessario che il contribuente fornisca prova analitica della riferibilità di ogni singola movimentazione alle operazioni già evidenziate nelle dichiarazioni”.

Il principio sopra richiamato trova applicazione in presenza di alcuni determinati elementi sintomatici, come ad esempio la ristretta compagine sociale ed il rapporto di stretta contiguità familiare tra l’amministratore i soci e i congiunti intestatari dei conti bancari sottoposti a verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, anche alle movimentazioni effettuate su tali conti, in quanto vi è la concreta probabilità che le movimentazioni sui conti dei soci e dei familiari debbano ascriversi allo stesso ente sottoposto a controllo.

Identico orientamento è stato espresso dalla Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1898 del 2016, la quale ha affermato che:

“In tema di accertamento del reddito d’impresa, gli artt. 32 n. 7 del d.p.r. n. 600 del 1973 e 51 del d.p.r. n. 633 del 1972 autorizzano l’ufficio finanziario a procedere all’accertamento fiscale anche attraverso indagini su conti correnti bancari formalmente intestati a terzi ma che si ha motivo di ritenere connessi ed inerenti al reddito del contribuente”.

Anche Cassazione n. 26173 del 2011, n. 26829 del 2014 e n. 12276 del 2015 si sono espresse in tal senso.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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