Ingente quantità: quando scatta l’aggravante

La Terza Sezione della Cassazione riscrive le regole dell’aggravante per ingente quantità di sostanza stupefacente.

La Terza Sezione della Corte di Cassazione ha corretto una precedente decisione emessa dalla Suprema Corte a Sezioni Unite (sent. 24 maggio 2012). In quel provvedimento si stabiliva l’operazione logico matematica attraverso cui calcolare lo scatto della soglia quantitativa al fine dell’applicazione dell’aggravante dell’ingente quantità.

Pare interessante evidenziare un simile provvedimento in un’ottica di principi generali che regolano l’ordinamento giuridico italiano. In questo articolo, infatti, si porrà in evidenzia un modificato orientamento giurisprudenziale che prende le mosse da un precedente della stessa Corte a Sezioni Unite. Di solito, infatti, gli operatori del diritto e, a maggior ragione, chi si approccia da profano alla materia, tendono sempre a dimenticare che il nostro sistema è di tipo continentale, di civil law. Non esiste, pertanto, alcun sistema di precedenti inamovibili a cui poter fare riferimento. Sarà sempre possibile per un buon avvocato argomentare con efficacia anche in controversie apparentemente segnate da interpretazioni assunte dalle Alte Corti.


I nuovi parametri per l’applicazione dell’aggravante di ingente quantità.

L’aggravante dell’ingente quantità, prevista dall’art. 80 del D.P.R. 309/1990, può applicarsi quando la quantità di stupefacente è superiore di 2000 volte il valore soglia minimo stabilito dalle tabelle e specifico per ogni tipologia di droga.

Non bisogna dimenticare che non è sufficiente la mera operazione matematica per l’applicazione dell’aggravante in analisi. Resta sempre fermo il potere discrezionale del Giudice di merito nell’interpretazione dei fatti e del diritto applicabile. Il Giudice (o il Collegio) potranno comunque ancorare una loro decisione a parametri fattuali svincolati dal mero dato numerico/matematico.

La sentenza dalla Terza Sezione, n. 47978 del 2016, è intervenuta a correggere la precedente statuizione delle Sezioni Unite, le quali avevano tenuto come parametro di riferimento 1000mg per lo stupefacente tipo hashish.

Il TAR del Lazio, con sentenza del 21 marzo 2007, n. 2487, aveva modificato detta soglia e le Sezioni Unite non avevano tenuto conto di questo intervento. Il Tribunale Amministrativo, come di sua competenza, aveva emesso un sentenza riguardante le tabelle ministeriali a cui la legge dettata in materia di stupefacenti esplicitamente rinvia. In questo modo ha riflesso i suoi effetti anche a riguardo l’aggravante di ingente quantità.

La soglia di riferimento, pertanto, che si dovrà tenere in considerazione per il calcolo della soglia oltre la quale può essere applicata l’aggravante dell’ingente quantità sarà quella di 500 mg, così come definita dalla citata sentenza del 2007.

Avv. Jacopo Marchini