Erede e legato

Erede è chi succe a titolo universale al de cuius, il legato invece succede a titolo particolare, ossia è istituito in singoli e determinati rapporti.

Quando una persona sostituisce il defunto nella totalità o in una quota dei suoi rapporti attivi e passivi, si ha successione a titolo universale. Il legato invece è colui che succede a titolo particolare, ossia è istituito in singoli e determinati rapporti. Per stabilire se un soggetto sia erede o legato non dobbiamo tenere conto dell’espressione utilizzata dal testatore, ma si deve guardare alla sostanza della disposizione. Si considerano eredi sia coloro che succedono per l’intero, sia coloro che succedono in una quota ideale, ossia in una frazione matematica del tutto, che comprende una parte di tutte le molteplici componenti del patrimonio ereditario. Il legatario invece è colui che riceve un singolo bene, anche se costituisce la parte principale dell’attivo ereditario.

 

 

L’articolo 588 del codice civile stabilisce che:

le disposizioni testamentarie, qualunque sia l’espressione o la denominazione usata dal testatore, sono a titolo universale, se comprendono l’universalità o una quota dei beni del testatore. Le altre disposizioni sono a titolo particolare e attribuiscono la qualità di legato. L’indicazione di beni determinati o di un complesso di beni non esclude che la disposizione sia a titolo universale, quando risulta che il testatore ha inteso assegnare quei beni come quota del patrimonio”.

Una persona non è erede in quanto sia stata chiamata a rispondere anche dei debiti, ma deve rispondere dei debiti in quanto erede, ossia perché è stata chiamata a succedere in universum ius. L’erede subentra anche nella situazione possessoria e nella situazione processuale del defunto; inoltre si attua una confusione tra il suo patrimonio e quello dell’ereditando. Cosa che non avviene per quanto riguarda il legato, che risponde solamente nel limite della cosa ricevuta.

Dott.ssa Benedetta Cacace