IL CONDOMINO PUO’ PAGARE CON BANCOMAT LE SUE QUOTE?

Quale è la disciplina del Pos in condominio?

Comodo, veloce e molto diffuso è il pagamento effettuato con il bancomat. La disciplina dei pagamenti elettronici è stata di recente oggetto di modifiche legislative, tra cui decreto che ha recepito nel nostro paese la direttiva UE Psd-2. Ossia la seconda “payment services directive” sui servizi di pagamento e commissioni interbancarie sulle operazioni con carta di pagamento.

L’articolo 15, quarto comma, della L. n. 221/2012 che ha convertito il D.L. n. 179/2012 ha stabilito che:

“A decorrere dal 1°gennaio 2014, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito”.

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Ai commercianti ed ai professionisti viene imposta l’adozione del POS, ossia il dispositivo con il quale è possibile accettare ed incassare i pagamenti, direttamente sul conto corrente o carta con IBAN dedicato, effettuati dal clienti a mezzo di strumenti elettronici per importo superiore ai 30 euro.

Con l’ultima legge di bilancio non è stata introdotta alcuna norma ad hoc, ma solamente un incentivo per coloro che accettano o effettuano pagamenti tracciati di importo superiore a 500 euro.

Sul punto potrebbe rinviarsi a quanto disposto dall’art. 693 c.p., che punisce con una sanzione amministrativa fino a 30 euro

“Chiunque rifiuta di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato”.

In tale quadro normativo ci si è chiesti se anche l’amministratore di condominio sia obbligato a dotarsi del POS per accettare i pagamenti da parte dei condomini.

Chi ha interpretato la norma della l. n. 04/2013 in maniera estensiva ha ritenuto che anche l’amministratore di condominio potesse essere inquadrato tra i professionisti obbligati alla tenuta del POS.

Tuttavia, deve ritenersi che i professionisti indicati dalla norma siano solamente coloro che forniscono al pubblico attività di tipo intellettuale, assimilabili alla consulenza.

Invece, l’amministratore è tenuto a svolgere i compiti per i quali è stato nominato dal condominio, e ad amministrare il fondo condominiale.

Il pagamento delle quote condominiali non rappresenta un acquisto di beni o servizi, ma è un pagamento a titolo di contributi volontari che gli amministratori versano affinché l’amministratore possa costituire e rimpinguare il fondo con cui l’amministratore potrà pagare i terzi.

Ad oggi, la normativa non obbliga anche l’amministratore di condominio a munirsi del POS.

Salvo il divieto di pagamento in contanti di somme superiori a 2.999,99, disposto dalla legge, i condomini rimangono liberi nelle modalità e forme di pagamento.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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