… E SE IL CANE FUGGE DAL GIARDINO E AGGREDISCE UN PASSANTE?

Lesioni colpose per il proprietario se i cani fuggono dal cancello di casa ed aggrediscono un passante

La Corte di Cassazione ha stabilito che non vi è alcun dubbio sulla responsabilità del padrone per omessa custodia di animali

Che cosa succede se i cani scappano dal cancello della propria abitazione e aggrediscono un ignaro passante?

Il padrone dell’animale è responsabile per lesioni colpose. Ciò è quanto stabilito dalla quinta sezione penale della Cassazione, confermando la condanna a carico del padrone di 4 cani che uscendo dal cancello avevano aggredito un passante.

L’articolo 590 dispone che:

“Chiunque cagiona ad altri per colpa una lesione persona è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a euro 309.

Se la lesione è grave la pena è della reclusione da uno a sei mesi o della multa da euro 123 a euro 619, se è gravissima, della reclusione da 3 mesi a 2 anni o della multa da euro 309 a euro 1.239.

Se i fatti di cui al secondo somma sono commessi con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena per le lesioni gravi è della reclusione da 3 mesi a un anno o della multa da euro 500 a euro 2.000 e la pena per le lesioni gravissime è della reclusione da uno a 3 anni.

Nel caso di lesioni di più persone si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse, aumentata fino al triplo; ma la pena della reclusione non può superare gli anni cinque.

Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo nei casi previsti nel primo e secondo capoverso, limitatamente ai fatti commessi con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relative all’igiene del lavoro o che abbiano determinato una malattia professionale”.

V. anche

Secondo i giudici della Corte di Cassazione, il ricorso dell’uomo è infondato e sul punto della valutazione della deposizione della persona offesa, le cui dichiarazioni possono essere legittimamente poste da sole a fondamento della responsabilità penale dell’imputato, e sul spunto della proprietà dei cani, mai contestata dallo stesso.

Dott.ssa Beendetta Cacace


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