ICI PRIMA CASA

La Commissione Tributaria Provinciale di Massa Carrara, sez. II, con la sentenza n. 144 del 28 luglio 2017 ha disposto che non basta la residenza anagrafica per l’esenzione

Per avere diritto all’esenzione dall’ICI sulla prima casa non è sufficiente la residenza anagrafica.

Ciò è quanto affermato dalla Commissione Tributaria provinciale di Massa Carrara, secondo cui l’aver trasferito la propria residenza anagrafica in un Comune non è

“condizione sufficiente a determinare l’esenzione dall’imposta comunale sull’immobile di proprietà del ricorrente”.

Nel caso in esame, il ricorrente aveva impugnato gli avvisi di accertamento con contestuale irrogazione di sanzioni a lui notificati per omesso pagamento dell’ICI per le annualità 2010 e 2011 sostenendo il suo cambio di residenza nel Comune a partire dall’anno 2008.

Il Comune a tal proposito si è difeso eccependo il fatto che la parte ricorrente non avrebbe addotto concreti elementi probatori a sostegno delle proprie argomentazioni.

Il Giudice Tributario ha accolto la tesi sostenuta dal Comune ritenendo indizi probanti la non abituale dimora nell’immobile nonostante la residenza anagrafica, il recapito delle bollette, il mancato ritiro della tessera elettorale, la mancata richiesta del medico di base presso la locale Azienda sanitaria.

V. anche

L’esenzione sulla prima casa è applicabile solo se il contribuente ed i suoi familiari vi dimorano abitualmente, ovvero, se quel nucleo familiare vive effettivamente in quell’immobile.

Pertanto, sono due gli elementi da prendere in considerazione: l’unità del nucleo familiare e la dimora abituale degli appartenenti al nucleo.

Con riferimento al primo elemento, si deve individuare in maniera corretta chi sono i membri appartenenti al nucleo familiare. Il coniuge non legalmente separato deve essere considerato facente parte del nucleo del contribuente.

Circa il secondo elemento, è necessario specificare come la residenza anagrafica crei una sorta di presunzione di abituale dimora del proprietario all’interno dell’abitazione, ma questa presunzione può essere fatta cadere con degli indizi probatori contrati.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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