Il cartello “attenti al cane” esime da qualsiasi responsabilità?

Se il cane morde il postino nonostante l’apposito cartello di “attenti al cane”, cosa succede?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17133/17 ha stabilito che il cartello “attenti al cane” posizionato all’ingresso di un’abitazione non esonera il proprietario dell’animale in caso di aggressione.

La pronuncia:

La Corte di Cassazione, sez. IV Penale, con la sentenza n. 17133/17, depositata il 5 aprile, ha stabilito che nonostante la presenza del cartello “attenti al cane”, posizionato all’ingresso della casa, il proprietario dell’animale è responsabile per eventuali aggressioni commesse dal cane ai danni di terzi.

La vicenda:

Nel caso di specie, un postino era stato aggredito da un cane, riportando delle lesioni.

Secondo il Giudice di Pace, il proprietario dell’animale non era  punibile per le lesioni riportate dal portalettere, in quanto egli si era introdotto nella villetta, per consegnare una missiva, nonostante l’apposizione del cartello e gli fosse stato intimato di non entrare.

La decisione presa dal postino è stata ritenuta dal Giudice di Pace come un evento imprevedibile e inevitabile dal custode del cane.

La Cassazione, con la sentenza in esame, ribaltava completamente la decisione del Giudice di pace, sostenendo che il proprietario “non può considerarsi esonerato dal custodire adeguatamente l’animale per il solo fatto di avere apposto un cartello con la scritta ATTENTI AL CANE”.

Il cartello in questione, rappresentava solamente la presenza del cane all’interno dell’abitazione ma non esauriva gli obblighi del proprietario di evitare che l’animale possa recare danni alle persone.

Obblighi che scrive la Corte

“ […] andavano adempiuti assicurando il quadrupede ad un guinzaglio o ad una catena, ovvero custodendolo in una zona del giardino della villetta che non gli consentisse di avvicinarsi agli estranei”.

Conclusioni:

Per tale motivo non è possibile attribuire alcuna responsabilità al postino per il suo comportamento avventato, ma sarà il padrone dell’animale a dover rispondere e risarcire i danni.

Dott.ssa Benedetta Cacace

 

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