LA MERA “FAMA” PUÒ GIUSTIFICARE UN ACCERTAMENTO PRESUNTIVO DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE?

La fama internazionale di un uomo può essere sufficiente a giustificare un accertamento presuntivo dell’Agenzia delle Entrate?

Corte di Cassazione, quinta sezione civile, sentenza n. 19957 del 2018

L’Agenzia delle Entrate aveva rilevato ai fini della tassazione un maggior reddito inerente ad attività professionali non emerse dalla dichiarazione dei redditi presentata dal contribuente, giustificando la rettifica in base del tipo di attività espletata dallo stesso e della sua fama internazionale come musicista.

Il contribuente era ricorso in Cassazione avverso la sentenza della Commissione Tributaria Centrale che aveva rigettato sia l’appello dell’Ufficio che quello del contribuente, in merito ad una controversia riguardante l’impugnazione di un avviso di accertamento di rettifica del reddito imponibile ai fini Irpef per l’anno di imposta 1976, oltre interessi e sanzioni.

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L’accertamento analitico-induttivo, è consentito, nel caso in cui sia fondato su presunzioni assistite dai requisiti previsti dall’art. 2729 cod. civ. e desunte da dati di comune esperienza, oltre che da concreti e significativi elementi offerti dalle singole fattispecie.

Nel caso in oggetto la Commissione Tributaria Centrale aveva valorizzato solamente la natura dell’attività svolta dal contribuente e la sua fama internazionale ai fini della determinazione induttiva non spiegando il complesso degli elementi fattuali, precisi e concordanti, da cui ha tratto la conseguenza dell’esistenza di un ulteriore reddito non dichiarato.

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Infatti, la fama del contribuente è una circostanza generica che non dà alcuna contezza circa il percorso logico-giuridico seguito dal giudice per pervenire alla determinazione del maggior reddito non dichiarato.

Anche se l’elemento riguardante la fama internazionale del contribuente sia sicuramente significativo, doveva essere preso in considerazione assieme ad altri elementi idonei a far presumere che vi fosse realmente un maggior reddito non dichiarato.

Per tali motivi la Corte di Cassazione accoglie il ricorso presentato dal contribuente e cassa la sentenza impugnata.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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