Leggere gli sms altrui costituisce reato

Costituisce reato leggere gli sms altrui: la libertà e la segretezza della corrispondenza sono inviolabili.

Norma di riferimento:

L’articolo 15 della Costituzione stabilisce che:

la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dall’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge”.

Secondo quanto previsto, leggere la posta di un altro individuo costituisce reato. Sia perché viola la privacy, ma anche perché appunto l’articolo 15 della Costituzione tutela la segretezza della corrispondenza come uno dei principi fondamentali del nostro ordinamento. Ciò vale anche per quanto riguarda le email, in quanto si viola non solo la riservatezza altrui, ma anche l’accesso abusivo a sistema informativo.

Non elimina il reato il fatto che il proprietario dell’account di posta elettronica, a seguito della lettura delle email, sia rimasto online (consentendo al partner di accedere alla propria casella).

In base a quanto previsto dalla giurisprudenza, l’accesso all’altrui e-mail costituisce sempre reato. Questo anche nel caso in cui il proprietario dell’indirizzo abbia lasciato memorizzate le credenziali di accesso sul computer di casa.

Quanto finora detto, può essere esteso ad ogni forma di comunicazione. Quindi, sono soltanto alle e-mail, ma anche agli sms, ai messaggi su facebook, si whatsapp, su telegram e su ogni altra applicazione di messaggistica. Pertanto, chi legge gli sms altrui, credendo di procurarsi una prova di un illecito, sta commettendo egli stesso un reato.

Il Tribunale di Torino, in una sentenza ha dichiarato che la lettura e la stampa di sms altrui può fondare la prova nella causa di separazione per dimostrare l’infedeltà del partner. A sostegno del Tribunale di Torno è intervenuto anche il Tribunale di Roma, che con una sentenza del marzo 2016 ha stabilito che non costituisce reato leggere gli sms del proprio convivente/coniuge, se tale soggetto ha lasciato il dispositivo mobile alla portata di tutti. Quando si convive, si condividono gli stessi spazi, e di conseguenza la privacy si riduce.