LA CORTE COSTITUZIONALE SI PRONUNCIA SULLA PROTRAZIONE DELLA SOSTA OLTRE L’ORARIO PREVISTO

Sulla questione dell’illegittimità costituzionale dell’art. 7, comma 15 del d.lgs. n. 285 in merito alla protrazione della sosta di un veicolo oltre l’orario previsto

Corte Costituzionale, sentenza n. 111 del 2018

Il Giudice di Pace di Verona, con un’ordinanza dell’8 maggio 2017 aveva sollevato, in merito all’art. 3 della Costituzione, questione di legittimità costituzionale dell’articolo 7, comma 15 del decreto legislativo n. 285, che in caso di prolungamento della sosta limitata o regolamentata, dispone la sanzione da 25 a 100 euro, per ogni periodo per il quale si protrae la violazione.

Nel caso in esame, il giudice doveva decidere su un’opposizione ad un verbale con cui era stata contestata la protrazione della sosta, oltre l’orario previsto, per tre periodi ed era stata applicata la sanzione di 75 euro; ossia 25 euro per ogni periodo di violazione.

Nasce la questione di legittimità in merito all’articolo in questione, in quanto dalla sua applicazione nascerebbe un’eccessiva gravosità della sanzione prevista per la protrazione della sosta limitata o regolamentata, per la quale la sanzione da 25 a 100 euro viene irrogata in riferimento ad ogni periodo di prolungamento della violazione, rispetto a quella irrogabile per la protrazione della sosta vietata, per la quale la sanzione è invece compresa tra 41 euro e 169 euro, comminabile per ogni periodo di 24 ore.

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Per il giudice vi sarebbe una sproporzione di sanzioni, in quanto la violazione della sosta vietata sarebbe un comportamento più grave rispetto alla protrazione della sosta regolamentata.

L’interveniente ha argomentato sostenendo l’infondatezza della questione per la diversità delle fattispecie poste a confronto, infatti:

“La sosta regolamentata o limitata nel tempo sarebbe finalizzata a favorire il ricambio dei veicoli in sosta e ad assicurare la fruibilità degli spazi di parcheggio dei centri abitati, così che la sanzione è prevista ogni volta che viene superato il termine per il quale è stato pagato il ticket del parchimetro ovvero viene superato il limite massimo di sosta consentita. Nel caso di divieto, invece, la sanzione è irrogata quando la sosta si prolunga oltre le ventiquattro ore, ovvero vi è applicazione della sanzione aggiuntiva per ogni giorni di protrazione dell’infrazione”.

La Corte Costituzionale dichiara infondata la questione, in quanto la questione di legittimità muove da un’interpretazione della norma secondo la quale la nozione di periodo, in base al quale può essere reiterata la sanzione, coinciderebbe con il limite di durata della sosta predeterminato dall’utente con il pagamento della tariffa o con l’esposizione del disco orario.

Sono i regolamenti comunali a disciplinare la sosta autorizzata nelle diverse fasce orarie, e non è la concreta limitazione del disco orario o della regolamentazione tariffaria selezionata dall’utente a determinare il periodo oltre il quale deve essere irrogata la sanzione, ma il protrarsi oltre la fascia oraria, cioè oltre il periodo fissato dai regolamenti comunali.

Quindi le sanzioni saranno più onerose rispetto a quella del divieto di sosta.

Dott.ssa Benedetta Cacace


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