CHIRURGIA PLASTICA: QUANDO IL RISULTATO NON E’ COME SPERAVI. POSSIBILI RIMEDI LEGALI

La decisione di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica è spesso il risultato di un lungo percorso personale, fatto di desideri, aspettative e speranze. Si tratta di un passo importante, che coinvolge non solo il corpo ma anche l’anima. Quando il risultato non è all’altezza delle aspettative, la delusione può essere profonda, lasciando un segno sia fisico che emotivo. È in questi momenti che la consapevolezza dei propri diritti e delle azioni legali disponibili può aiutare a riprendere il controllo della situazione e a cercare giustizia.

Quando un intervento di chirurgia plastica non raggiunge il risultato desiderato o causa danni, il paziente ha diverse opzioni legali per tutelare i propri diritti. Le azioni legali possono basarsi su diverse responsabilità: contrattuale, extracontrattuale, per violazione del consenso informato e, in alcuni casi, possono configurarsi anche responsabilità penali.

Responsabilità contrattuale

Il rapporto tra il paziente e il chirurgo plastico è regolato da un contratto di prestazione d’opera professionale. Il chirurgo ha l’obbligo di eseguire l’intervento secondo le regole dell’arte medica, ottenendo un risultato estetico soddisfacente per il paziente.

Art. 1218 c.c.:

“Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l’inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile.”

Quali sono i presupposti per lasussustenza della responsabilità contrattuale?

  1. Esistenza di un contratto: Tra il paziente e il chirurgo plastico deve esserci un contratto che definisce l’intervento da eseguire.
  2. Inadempimento del contratto: Il chirurgo non esegue l’intervento secondo quanto concordato o il risultato è difforme da quello pattuito.
  3. Danno subito dal paziente: Il paziente deve aver subito un danno a causa dell’inadempimento.
  4. Nesso causale: Deve esistere un legame causale tra l’inadempimento del chirurgo e il danno subito dal paziente.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12362/2006, ha stabilito che il chirurgo plastico è tenuto a risarcire il danno se non riesce a raggiungere il risultato promesso o se il risultato è difforme da quello pattuito.

Facciamo un esempio:

Sara si sottopone a un intervento di chirurgia plastica per rifare le labbra. Dopo l’intervento, il risultato è molto diverso da quello discusso con il chirurgo, e le labbra risultano asimmetriche e innaturali. Sara può chiedere il risarcimento dei danni per inadempimento contrattuale.

Responsabilità extracontrattualeLa responsabilità extracontrattuale si verifica quando il chirurgo commette un errore che causa un danno al paziente, indipendentemente dal contratto.

Art. 2043 c.c.:

“Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.”

Quali sono i presupposti per lasussienza della responsabilità extracontrattuale?

  1. Condotta illecita del chirurgo: Il chirurgo deve aver commesso un atto illecito, che può essere doloso o colposo.
  2. Danno subito dal paziente: Il paziente deve aver subito un danno a causa dell’atto illecito.
  3. Nesso causale: Deve esistere un legame causale tra l’atto illecito del chirurgo e il danno subito dal paziente.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8826/2007, ha affermato che il chirurgo risponde anche per i danni causati da negligenza o imperizia, configurando una responsabilità extracontrattuale.

Per esempio:

Marco subisce un intervento di chirurgia plastica alle labbra, ma il chirurgo commette un errore tecnico che provoca cicatrici visibili e permanenti. Marco può agire per responsabilità extracontrattuale e chiedere il risarcimento dei danni.

Parliamo ora della violazione del consenso informato

Il consenso informato è un diritto fondamentale del paziente, che deve essere informato in modo chiaro e completo sui rischi e le possibili complicanze dell’intervento.

Art. 32 Cost.:

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 363/1999, ha sancito che l’assenza di un consenso informato o un consenso ottenuto in modo non adeguato rende l’intervento illegittimo e il medico responsabile per i danni.ù

Per esempio:

Luca si sottopone a un intervento di chirurgia plastica, ma non viene adeguatamente informato dei rischi e delle possibili complicanze. Dopo l’intervento, si manifestano complicazioni non discusse precedentemente. Luca può chiedere il risarcimento per violazione del consenso informato.

Possono configurarsi anche possibili responsabilità penali per il chirurgo

In alcuni casi, l’operato del chirurgo plastico può configurare anche responsabilità penale. I reati che possono essere contestati includono lesioni personali colpose o dolose e, nei casi più gravi, il reato di esercizio abusivo della professione.

Lesioni personali colpose che secondo l’art. 590 c.p., si configura quando il chirurgo, per negligenza, imprudenza o imperizia, causa lesioni al paziente.

Lesioni personali dolose, che ai sensi dell’art. 582 c.p., si verifica quando il chirurgo causa lesioni al paziente con dolo, ossia con la volontà di arrecare danno.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 33280/2017, ha condannato un chirurgo per lesioni personali colpose a seguito di un intervento estetico mal riuscito, evidenziando la responsabilità penale del medico per negligenza e imperizia.

Per esempio:

Anna subisce un intervento di chirurgia plastica per rifare il naso. Il chirurgo, a causa di grave negligenza, le causa una deformazione permanente del viso. Anna può denunciare il chirurgo per lesioni personali colpose.

Affrontare la delusione di un intervento di chirurgia plastica non riuscito è un’esperienza dolorosa che tocca profondamente la propria autostima e fiducia. Tuttavia, è fondamentale sapere che esistono strumenti legali per cercare giustizia e ottenere il risarcimento dei danni subiti.

Attraverso la raccolta delle prove, la consulenza di professionisti e l’azione legale, è possibile riprendere il controllo della situazione e trovare una soluzione che ristabilisca l’equilibrio tra ciò che si è perso e ciò che si può ancora recuperare. In questo percorso, la conoscenza delle proprie tutele legali è la chiave per trasformare una delusione in un nuovo inizio.